All’aperto per la prima volta dopo tre settimane di pausa. Ho controllato la mia attrezzatura la sera prima in modo di assicurarmi che non mancava nulla. Si può dire che il dipingere all’aperto la mattina presto mi ricordo di pesca: c’è una sorta di eccitazione la sera prima di uscire mentre s’immagina come sarà la mattina prossima.
Oggi era caldo già presto di mattino. Non c’erano nuvole nel cielo. Ho deciso di andare a Piazza Fiume, che in nella mia parte della città e quindi non ci mette molto per arrivarci. Alle cinque e un quarto, ho parcheggiato l’auto, ho trovato la giusta posizione e ho preparato il cavalletto in meno di quindici minuti. C’era il tempo di analizzare la composizione bene prima che venisse la luce del sole. Stavo lavorando in alba fino a circa un quarto alle sette.
A un tratto la luce del sole ha colpito direttamente la mia tela e allora mi sono reso conto che il colore del cielo era tutto sbagliato. Ho lavorato velocemente come un matto, senza una pausa, perché le ombre stavano cambiando rapidamente davanti ai miei occhi.
Mi sono fermato intorno alle 8.30. Tre ore di lavoro solido. Senza interruzioni e senza problemi.
Ora ho bisogno di tre ore almeno per fare un dipinto. Le mie tele sono più grandi e uso molto più colore, ma dopo circa tre ore, mi devo fermare.