Dipingo nella terra di nessuno. Ci sono aree urbane di Roma, che non sono state sviluppate e sono a metà strada tra un parco naturale e una discarica di rifiuti. Queste aree non hanno costruzioni e di solito sono circondate da vecchie recinzioni rotte che servono ben poco ad impedire l’intrusione della gente. In un posto come questo, i costruttori improvvisati hanno facile accesso a discariche notturne per i loro rifiuti.
Tuttavia, la nuova edilizia circostante ha visto in queste aree eventuali tesori da sfruttare per la costruzione dei futuri complessi di appartamenti. Alcuni sentieri sono stati creati dai residenti dei dintorni, che cercano sbocchi per fare jogging o una passeggiata di domenica. Qualcuno ripulisce i luoghi dalle discariche rimaste e viene così improvvisato un parco temporaneo.
Dubito che queste aree rimarranno intatte per molto tempo ancora. Lo sviluppo intorno a Roma è in pausa a causa della crisi finanziaria, ma continuerà a trasformare le aree verdi in cemento.
Non importa, per me, adesso, questi luoghi rappresentano un vero paradiso lontano dal traffico ruggente delle aree della città più sviluppate. Dipingere nel silenzio, soprattutto nelle prime ore del mattino, mi consente di sperimentare il risveglio della natura e del sole nascente.
[whohit]-Viadotto Giuseppe Saragat_IT-[/whohit]