Paris
Palestina
Quando viaggio, sento la stessa energia. C’è il bagliore pre-viaggio che occupa lentamente la totalità mia mente. Poi, scendo dal treno, dall’aereo , dall’auto o dal bus in un posto nuovo; sono testimone dell’ignoto. Le mie prime impressioni sono spesso le più forti.
Ricordo quando sono uscito dalla stazione degli autobus di Port Authority nel centro di Manhattan la mattina presto, ancora buio, 30 anni fa. Niente poteva prepararmi per il terrore che ho avuto muovendo i miei primi passi per le strade di New York. Persone sconosciute, le facce nere provenienti dal fondo nero, mettevano le loro mani sul mio zaino e offrivano servizi di taxi. Già a quell’ora, macchine che passavano con i clacson squillanti. E le luci artificiali ma ardenti della città, ovunque.
Oppure: la mia prima passeggiata dalla Stazione Termini di Roma a Largo Argentina e poi nelle strade strette vicino a Piazza Navona. In questo caso, il tardo pomeriggio stava cambiando in sera e assistevo al pandemonio del popolo, passanti accanto a me, o seduti ai tavoli dei caffè all’aperto, o seduti per strada con le schiene appoggiate sulle facciate degli edifici decrepiti. Tutto accadeva in un piccolo spazio così angusto.
Dopo la prima impressione in un posto nuovo, comincio a orientarmi e a ricordare le direzioni. Mi sento poco a poco a mio agio e la ‘spaccatura del fuoco’ acquista forme riconoscibili; strutture e luoghi che mi sembra di conoscere da sempre.
In breve tempo, io divento come una guida ben versata tra i monumenti, in grado di raccogliere i dettagli più importanti di una miriade di luoghi. L’ignoto è conquistato e la mia attenzione è rivolta a vivere un ‘nuovo giorno’: un nuovo posto.
Quando viaggio, sono ossessionato dal bisogno di documentare questa sensazione che ho: la sensazione di essere in un posto nuovo, di vedere nuove persone e nuovi volti, nuovi sfondi con una luce diversa. Traggo questo da un istante che cattura la mia immaginazione oppure semplicemente accade a causa di una pausa dalle altre attività . Mi piace l’idea di condividere questa ‘spaccatura di fuoco’, apertura dell’orizzonte, con gli altri.
Le opere su Parigi comprendono due viaggi, uno a novembre e uno nel mese di marzo. Il primo rappresenta i sentieri più battuti dai turisti, mentre l’ultimo include le mie divagazioni in quartieri di questa città da me sconosciuti.
Quello in Palestina è il più recente viaggio: la Terra Santa, la terra dei terroristi e del conflitto globale. Sono qui esclusivamente per dipingere, così è ancora più facile concentrarmi.
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