Sto provando a dipingere da un formato più grande, pur mantenendo i limiti della pittura en plein air. Tali limitazioni sono imposte dal lavorare entro un certo limite di tempo senza dover tornare nello stesso posto per ‘finire’ il quadro.
Questi limiti mi permettono la massima opportunità di studiare gli effetti della luce sulla natura. Dico massima anche se questo termine è del tutto arbitrario: mi concedo 2-3 ore. Nella terza ora della pittura, il sole si è spostato sostanzialmente e la qualità della luce e dell’ombra diventa molto diversa rispetto alla prima ora. Dal momento che sto lavorando all’aria aperta e non da una fotografia, la mia considerazione principale non è la documentazione del posto, ma gli effetti della luce sugli oggetti, a mio parere.
Non prendo in considerazione il processo di ritorno nello stesso posto per riprendere lo stesso quadro da una sessione precedente, per un motivo simile: le condizioni atmosferiche di due ore in un certo giorno sono di solito abbastanza diverse da quelle di qualsiasi altro giorno. Per quanto mi riguarda, io vedo l’esperienza della pittura come unica e insostituibile. Mi costringe a concentrarmi intensamente su quella particolare esperienza.
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