Quando osservo il giardino la mattina, vedo che tutto è immobile. Eppure, quando mi concentro su qualsiasi particolare del campo visivo, posso notare il minimo movimento, perfino l’erba che si piega al vento. Penso che i nostri occhi sono in grado di registrare una innumerevole quantità di informazioni, anche se lo sguardo fissa qualcosa in lontananza. Inoltre, concentrandosi su questa massa di informazioni, l’occhio può distinguere qualsiasi tipo di movimento che potrebbe verificarsi nel campo visivo.
Dipingere en plein air mi permette di assaporare questi sottili cambiamenti che stimolano il mio occhio. Lavorando con il colore, cerco di ricreare la sensazione del modo in cui il mondo cambia a seconda della luce, come viene trasmessa al mio occhio. È un esercizio che coinvolge il sistema della luce solare sulla natura, il sistema di colori che l’occhio trasmette al cervello, e il sistema di colori che posso mescolare sulla mia tavolozza. Non è per niente una cosa semplice.
Dipingere di notte pone particolari problemi al pittore. Avendo meno luce, l’occhio è costretto ad elaborare le informazioni che riceve con grande sforzo. L’occhio comunque è in grado di vedere al buio ma è più lento. In più, i colori sulla tavolozza non sono facilmente distinguibili. Tuttavia la sensazione generale è rilassante. Forse perché c’è meno controllo nel mescolare i colori e le modifiche nel campo visivo che posso percepire sono minori.
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