Il mio occhio guarda il mondo ed è guidato da una necessità di produrre un’ altra immagine, il quadro che è un essere in sé: la realtà di una visione e la visione di una realtà interiore. Il dipinto risponde direttamente a questa esigenza attraverso i movimenti della mano che lo produce, mentre il mio occhio giudica criticamente le inadeguatezze del dipinto.
Il mio occhio è un organo che si muove; è il mezzo che inventa i propri fini. Quando decido di dipingere, il mio occhio si sposta verso l’interno mosso da un impatto del mondo che viene poi restituito al visibile di nuovo attraverso le tracce della mano: la pittura.
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