Recentemente, cerco di concentrarmi sulla fonte dell’emozione durante l’atto di dipingere. Il collegamento tra ogni forma d’arte e l’emozione è sempre presente. Il pensiero più comune constata che l’atto creativo tocca o in qualche modo è in contatto con l’emozione. Questa relazione non deve essere data per scontata, ma io personalmente non ho mai realmente dato molta importanza all’identificazione di questo rapporto in modo più dettagliato.
Negli ultimi dipinti ho pensato esattamente quale emozione provo mentre dipingo. La pratica della meditazione mi aiuta in questo compito. La meditazione quotidiana mi aiuta a filtrare tutto il rumore nella mia testa e mi guida a uno stato più chiaro di concentrazione. L’applicazione di questa pratica alla pittura ha portato alla luce la semplice scoperta di dove esattamente si trova la mia emozione durante l’atto del dipingere.
Mentre dipingo, sto manipolando la materia su una superficie e sono totalmente immerso nella sfida di trovare “soluzioni” per l’armonia del dipinto. In altre parole, sono consapevole di una ricerca intuitiva per il giusto equilibrio fra quello che vedo davanti a me e quello che sono in grado di produrre con i colori. Il novanta per cento di questa attività è la ricerca e la manipolazione fisica dei colori, reagendo piuttosto istintivamente ad ogni pennellata. L’altro dieci per cento consiste nella gioia di trovare questa armonia. Sì, sicuramente un senso di gioia. Passa ed è effimero ma è anche profondo e vitale.
Io non sono ‘gioioso’ durante tutta l’attività di dipingere e non sono ‘gioioso’ per il risultato finale del dipinto. E’ solo una deriva, un’emozione illusoria che pervade il mio essere per un istante quando ciò che sto guardando fuori di me, tra il quadro e l’oggetto del quadro, trova un equilibrio con quello che il mio occhio interiore percepisce e desidera esprimere con i colori.